IL
VERTICE DI ANNAPOLIS. PROVE DI DIALOGO, NUOVE SPERANZE IN
MEDIORIENTE.
La notizia vista
dalla stampa mediorientale in lingua inglese.
di Donata Di Stefano
gDiamo una chance alla paceh
così si pronuncia Moussa, il leader della Lega Araba secondo quanto riportato
da Arabnews,
quotidiano dellfArabia Saudita il 29 Novembre.
Lo stesso quotidiano afferma
che gle nazioni arabe daranno una possibilità al processo di pace sponsorizzato
dagli Stati Uniti, ma osservano Israele per capire se è seriamente intenzionata
per la cessazione dei conflitti.h Riporta anche
unfaltra dichiarazione di Moussa il quale sostiene che: gDurante i prossimi due
mesi tasteremo le intenzioni di Israele per capire se
sono sei o se è soltanto un altro giochettoh.
Un editoriale sempre dellfArabnews del 29 Novembre dice
che gfino a quando le ingiustizie e lfoppressione associate allfoccupazione
continueranno, ci sarà un certo numero di persone con abbastanza risentimento
pronta a rendere le cose difficili per Israele e lfamministrazione Palestina
sarà vista come troppo accomodante nei confronti di Israele
ed inefficienteh.
Lfeditoriale è sempre
critico nei confronti di Israele, conclude affermando
che g Israele è abituata a lamentarsi che non ha alcun partner ragionevole.
Annapolis ha dimostrato che ora ci sono 22 stati membri della Lega Araba come
partner di pace[c]. La militanza palestinese esiste a causa dellfoccupazione e
delle colonie israeliane. Finirà quando lfoccupazione
sarà vista come vicina alla fineh.
La critica investe anche il
Presidente degli Stai Uniti, G.W.Bush le cui gazioni
passate e le politiche non sono molto rassicurantih. Si riportano le parole del
Presidente americano che dichiara: gIeri è stato un
giorno importante, un inizio pieno di speranza. Non importa quanto sia stato importante ieri, non è così importante come oggi e
i giorni che seguirannoh.
La conclusione
dellfeditoriale lascia una scia di ottimismo però: gEf
facile essere cinici su Annapolis ma il cinismo non ha mai portato pace. Solo
la speranza lo fah.
Il quotidiano riporta anche
le parole del Principe Saudita Al-Faisal: gNoi speriamo che le parole positive saranno accoppiate con fatti concreti sul campo.
Abbiamo sentito dichiarazioni passate e indicazioni sullo smantellamento degli
avamposti illegali e la rimozione dei check-points nei territori palestinesi.
Questa volta vorremmo vederli implementatih.
In Egitto il Middle East Times del 28
Novembre riporta parte della dichiarazione congiunta cui si è arrivati dopo
lfincontro tra Bush, Olmert e Abbas: h Noi siamo dfaccordo nellfimpegnarci in
vigorose, frequenti e continue negoziazioni per concludere
un accordo prima della fine del
Il ME Times scrive, sempre il 28
Novembre, che il Presidente dellfAutorità Palestinese, Abbas, ha affermato che
gil clima e la conferenza internazionale presentano unfeccezionale opportunità
per la pace che non potrebbe ripetersih mentre il
leader di Israele, Olmert, dichiara che gIsraele è pronta a fare dolorosi
compromessi per raggiungere la paceh. Bush dichiara che gil tempo è maturo per
porre fine a un conflitto durati sei decadih.
Il ME Times il 29 Novembre descrive
lo scetticismo generale che circonda il nuovo processo di pace tra Israele e
Palestina, possiamo anche leggere le parole di Bush: gNon starei qui se non
credessi che la pace sia possibileh.
Alcuni diplomatici arabi
hanno detto al ME Times,
secondo quanti riportato dallo stesso quotidiano, che gOlmert avrebbe aggiunto
una nuova precondizione per i negoziati: devono accettare che Israele è una
terra ebraica. Sapendo che i palestinesi non accetteranno questa condizione, i
diplomatici si chiedono se il leader israeliano sia sincero nel costruire
davvero la pace o stia facendo delle mosse per evitare di cessare la
quarantennale occupazioneh.
Nel Qatar, il
quotidiano Peninsula del
28 Novembre riporta quanto dichiarato da Bush: gAlcuni hanno affermato che
questo non è il momento giusto per raggiungere la pace. Io non sono dfaccordo.
Io credo che ora sia precisamente il momento adatto per iniziare questi
negoziati per molte ragionih citando una nuova volontà da parte dei leaders di entrambe le parti e il supporto globale per le nuove
negoziazioni.
Il Gulf Times del 28 Novembre afferma
che ggrandi differenze tra israeliani e palestinesi rimangono su alcuni temi
come lo status di Gerusalemme, i confini di un futuro stato palestinese e il
destino dei rifugiati palestinesih.Al Jazeera del 29 Novembre scrive che Bush
ha detto: gLa reciproca comprensione tra israeliani e palestinesi è un punto
chiave per il trattato di pace. Entrambi capiscono che
aiutare lfaltro a realizzare le proprie aspirazioni è cruciale per realizzare
le proprie e uno stato palestinese indipendente, democratico e vivibileh.Il
giornale rileva però che né i palestinesi né gli israeliani hanno indicato come
si muoveranno dalle loro posizioni.
In Siria, Syria Times scrive
che g Bush ha invitato Olmert e Abbas a rilanciare i negoziati. Nel rilanciare
una nuova spinta per la pace, gli Stati Uniti vogliono
che siano coinvolti stati arabi moderati.[c]
In Iran lfIran Daily del 28 Novembre
riferisce il commento di Ismail Haniyeh, leader di
Hamas che ha il controllo di Gaza. Egli afferma che il summit hè destinato a
fallire [c]Noi riaffermiamo la legittimità della resistenza e il suo supporto
come un diritto naturaleh.Il giornale descrive anche le proteste a Gaza: g I
protestanti hanno iniziato a riempire unfampia piazza a Gaza gridando emorte
allfAmerica, morte a Israelef e chiamando il
Presidente Abbas ecollaboratoref per aver partecipato alla Conferenza di
Annapolish.
Il Tehran Times del 29 Novembre
scrive che galcuni argomentano che il vero scopo del Presidente Bush è di
riscattare la sua immagine dopo i fallimenti in politica estera, in Iraq e in
Afghanistanh.
In Israele il Jerusalem Post il 28 Novembre scrive che
gIsraele non puof ascoltare le promesse di pace , identiche agli accordi
firmati nel 1993,senza lfamara memoria delle speranze tradite e del terrore in
cui piuf di mille israeliani hanno perso le loro vite,la maggior parte non nel
campo di battaglia ma nelle loro case, nelle loro strade, nei loro bar,autobus,
università e in qualunque posto fossero sedutih. [c]
gSi deve dire che il processo di pace di Annapolis non incomincia con
aspettative eccessivamente alte.La questione è se è lfinizio di un processo
pieno di speranze o un processo destinato a collassate
di nuovo nel sangueh.
Il Jerusalem Times,
giornale dellfAutorità Nazionale Palestinese, il 30 Novembre scrive che
per Abbas è venuto il momento della verità: gIl tempo
delle promesse stravaganti è andato via per non ritornare.Ora è l momento della verità, non di unfillusione. Stiamo
iniziando una battaglia politica molto complessa con negoziazioni complicate
con lo scopo di costruire lo stato palestinese. Questa nuova battaglia deve
essere affrontata con fiducia e serietà rifiutando la paurah.